Negli ultimi anni assistiamo a una crescita della vendita di stufe a bioetanolo: questo tipo di stufa sta diventando uno dei complementi d’arredo e di riscaldamento più ricercati dagli acquirenti italiani. Le stufe alimentate con bioetanolo non hanno bisogno di una canna fumaria e possono essere installate in qualunque parte dell’appartamento.
In commercio esistono diversi tipi di questa stufa: da quelle piccole a quelle trasportabili, fino a elementi di arredo fissi e di grandi dimensioni. Non necessitando di autorizzazioni per l’installazione, rappresentano una soluzione versatile e innovativa.
Stufa a bioetanolo: caratteristiche e funzionamento
Le stufe a bioetanolo utilizzano come combustibile il bioetanolo, un composto ottenuto da sostanze zuccherine di origine vegetale, come mais, patate e canna da zucchero.
Il funzionamento è semplice: il calore viene creato facendo bruciare il bioetanolo inserito in un apposito serbatoio (bruciatore). La regolazione della fiamma avviene tramite un bruciatore a serranda.
Queste stufe possono essere definite come una sorta di caminetto chiuso, spesso dotato di pietre porose. Una delle principali caratteristiche è l’assenza di canna fumaria, poiché il bioetanolo è un combustibile a basso rilascio di monossido e privo di odori sgradevoli.
Le stufe a bioetanolo possono essere installate a pavimento, a parete o persino sospese al soffitto, e alcuni modelli sono facilmente spostabili nei vari ambienti della casa.
Stufe a bioetanolo: consumi
Per determinare il consumo di una stufa a bioetanolo, occorre considerare la potenza della stufa, il prezzo del bioetanolo (circa 2 euro al litro in Italia) e l’autonomia. Una stufa alimentata a bioetanolo consuma in media 1 litro ogni 3 ore a potenza media.
Il bioetanolo può essere acquistato online, dai rivenditori di stufe e nei supermercati, con confezioni che variano da 1 a 50 litri.
Il consumo dipende anche dall’efficienza della stufa nel riscaldare l’ambiente: per spazi piccoli o medi, queste stufe sono ideali, producendo calore senza dispersioni termiche grazie all’assenza di una canna fumaria.
Stufe a bioetanolo: vantaggi e svantaggi
Vantaggi
- Ecologia: Il bioetanolo riduce le emissioni di CO2 del 70% rispetto ai combustibili fossili, rispettando l’ambiente.
- Facilità di installazione: Non richiede opere murarie né una canna fumaria.
- Concentrazione del calore: Perfette per riscaldare ambienti piccoli o medi senza dispersione termica.
- Mancanza di residui: Non producono cenere né polvere, riducendo la necessità di pulizia.
- Portabilità: Molti modelli possono essere spostati facilmente da una stanza all’altra.
- Bassi costi di installazione: Una soluzione economica per riscaldare senza complicazioni.
- Estetica: Le stufe a bioetanolo sono anche elementi di design che arricchiscono l’arredo della casa.
Svantaggi
- Limitazioni di riscaldamento: Adatte solo per ambienti piccoli o medi, non per appartamenti di grandi dimensioni.
- Produzione di umidità: Durante l’uso viene generata una significativa quantità di vapore acqueo.
- Necessità di aerazione: È importante arieggiare la stanza dopo l’utilizzo.
- Rischio infiammabilità: Il bioetanolo è altamente infiammabile, richiedendo attenzione durante l’accensione.
- Costo del bioetanolo: Il combustibile può essere costoso, e l’utilizzo di prodotti non ecologici può generare odori sgradevoli.
Conclusioni
Le stufe a bioetanolo rappresentano una soluzione di riscaldamento moderna, ecologica e adatta a piccoli spazi. Sono facili da installare, non necessitano di canna fumaria e si integrano perfettamente con l’arredamento della casa. Tuttavia, è importante considerare i loro limiti di riscaldamento, il costo del combustibile e l’attenzione necessaria per un utilizzo sicuro ed efficiente.