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Immagine del redattoreFokus di Ballarin Nicola

Camino a bioetanolo: come funziona, quanto riscalda e quanto consuma

Aggiornamento: 9 mar






Il bioetanolo è uno dei migliori combustibili biologici da utilizzare per il riscaldamento domestico. Ma in molti si chiedono se un caminetto bioetanolo scalda effettivamente l'ambiente oppure se si tratta di una soluzione più estetica che pratica. Vediamo di seguito nel caso di un caminetto bioetanolo come funziona e se può essere conveniente, tenendo in considerazione i costi, i consumi e quanto un camino bioetanolo scalda l'ambiente.

Camino bioetanolo come funziona e quanto consuma

Quando prendiamo in esame un caminetto a bioetanolo come funziona è un aspetto da conoscere per poter capire come influisce l'ambiente e la qualità del bioetanolo sui consumi. Si tratta di un'alternativa molto utile per chi non ha lo spazio o la possibilità di installare una canna fumaria, necessaria per un camino a legna tradizionale. Prima di vedere i pro e i contro dell'installazione, vediamo di approfondire come funziona il caminetto a bioetanolo.

Caminetto bioetanolo funzionamento

Come funziona un caminetto a bioetanolo? Si tratta di un piccolo caminetto chiuso da una protezione in vetro che presenta un contenitore appositamente pensato per il combustibile liquido, il bioetanolo. Il liquido viene immesso in un serbatoio ed essendo su base alcoolica tende a evaporare. Il bruciatore è costruito solitamente in acciaio e questa tipologia di caminetto si accende con un normalissimo accendino.

In modo graduale il liquido brucia, facendo comparire una fiamma all'interno del caminetto che scalda in maniera rapida la zona circostante. Il bioetanolo non è tossico e ha il vantaggio di essere prodotto mediante l'impiego di elementi naturali: si tratta infatti di alcool etilico denaturato che viene prodotto con un processo di fermentazione di residui di origine vegetale, come cereali, barbabietole da zucchero e tuberi. 

Caminetto bioetanolo quanto scalda

Il camino a bioetanolo scalda con una capacità medio alta, il calore si diffonde abbastanza rapidamente soprattutto negli ambienti meno grandi, evitando le dispersioni termiche dalla canna fumaria e generando circa 3,5-4 kW/h. Ad esempio, un caminetto a bioetanolo riscalda una superficie tra i quaranta ed i cinquanta metri quadrati in breve tempo, con un incremento di circa dieci gradi ogni ora.

Caminetto bioetanolo consumi

Dalla regolazione della fiamma quanto consuma un camino a bioetanolo? In linea generale possiamo dire che con un litro di combustibile si ottiene un'autonomia che va dalla 4 alle 7 ore. Il bioetanolo può essere acquistato sui siti web, sui siti delle case costruttrici, dai rivenditori di biocaminetti e anche nei supermercati in confezioni che partono dai 5 ai 50 litri.

A seconda delle modalità di acquisto, può cambiare notevolmente il prezzo al litro. In linea di massima, al supermercato costa circa 3,20-3,50 al litro, per una tanica da 20 litri, mentre ordinando quantità maggiori su internet si può spendere circa 105 euro per 25 litri, ed il prezzo si può abbattere notevolmente nel caso si acquistino 50 litri per circa 175 euro.

Caminetto a bioetanolo pro e contro

Dopo aver visto il caminetto bioetanolo come funziona, quanto consuma e quanto può scaldare, andiamo ad analizzare i pro e i contro di questa scelta. Tra i vantaggi possiamo elencare:

  • Pulizia: non essendoci formazione di cenere e fuliggine, il caminetto e la zona circostante risultano sempre puliti. Inoltre, il bioetanolo non genera odori sgradevoli, a meno che non sia di pessima qualità.

  • Estetica: uno dei maggiori punti di forza è la possibilità di essere installato in qualsiasi zona della casa, assolvendo anche ad una funzione ornamentale, oltre che pratica. Inoltre ci sono innumerevoli soluzioni estetiche presenti sul mercato, che permettono diverse soluzioni estetiche.

  • Economia: non necessitando di canna fumaria e altre opere murarie, non richiede grandi investimenti. Anche le spese di manutenzione e funzionamento sono minori rispetto ai camini tradizionali e sul mercato ci sono modelli per ogni fascia di prezzo.

  • Calore omogeneo: il calore prodotto viene distribuito in maniera omogenea e progressiva, fino a raggiungere un livello costante.

  • Ingombro: il posizionamento non richiede grandi spazi e vi sono anche modelli molto piccoli con installazione minimale. Inoltre una tanica da 5 litri di bioetanolo ingombra molto meno dell'equivalente quantità di legna da utilizzare con un camino tradizionale.

  • Combustibile sostenibile: il bioetanolo rispetta l'ambiente e non emette fumi tossici.

Visti i pregi, passiamo in rassegna gli svantaggi che presenta un camino a bioetanolo rispetto ad uno tradizionale:

  • Potenza calorifica: un caminetto a bioetanolo riesce a scaldare molto meno, se confrontato con un camino tradizionale o con una stufa. Se quest'ultima genera fino ad un massimo di 9 kW di potenza riscaldante, un caminetto può arrivare non oltre i 4-5 kW.

  • Raccolta differenziata: un caminetto a bioetanolo non è conforme a bruciare altri materiali e obbliga alla raccolta differenziata. Non si possono quindi gettare carta o altri rifiuti combustibili nel caminetto.

  • Presa d'aria: l'emissione del camino a bioetanolo consiste in vapore e anidride carbonica. Per quanto non sia particolarmente pericoloso, è indicato posizionarlo nelle vicinanze una presa d'aria, una ventola oppure una finestra, in maniera da aprire di tanto in tanto per cambiare l'aria e ripristinare il corretto livello di ossigeno.


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