Il termocamino a pellet sta diventando sempre più spesso una valida alternativa alla tradizionale caldaia per il riscaldamento domestico.
Il successo di questo prodotto, richiesto dalla clientela in fase di nuova costruzione oppure ristrutturazione, è da ricercare soprattutto nella sua efficienza energetica che lo pone come una delle soluzioni più “green” per riscaldare l’ambiente di casa. Ma non è da sottovalutare anche l’impatto estetico che ormai può garantire un termocamino a pellet, con modelli che si integrano sempre meglio in contesti con arredamenti moderni e non.
Scopriamo quindi le caratteristiche principali di questo prodotto, imparando a conoscere le specifiche di funzionamento e consumo per trovare quello più adatto.
Termocamino a pellet: funzionamento
In commercio si possono trovare varie tipologie di termocamini: possiamo avere quello ad acqua, ma è innegabile che il più comune sia quello a pellet che sfrutta una fonte energetica rinnovabile più pulita rispetto alle modalità di riscaldamento classico.
La cosiddetta stufa a pellet ha uno spazio per lo stoccaggio del materiale da ardere che alimenta una camera di combustione protetta da un vetro che resiste fino a temperature di 800 gradi centigradi.
Grazie a questo vetro è possibile irradiare calore all’interno della stanza, ma comunque tutto il calore prodotto dalla stufa viene distribuito tramite il collegamento con l’impianto di riscaldamento della casa intera.
Quanto consuma un termocamino a pellet?
Una delle caratteristiche che fanno preferire questa tipologia di prodotto rispetto alle tradizionali caldaie è il consumo. Infatti, quando parliamo di una stufa a pellet, il primo pensiero va direttamente verso gli indici di consumo per il riscaldamento dell’intera casa.
I termocamini possono essere indifferentemente utilizzati in abbinamento al sistema di riscaldamento esistente, ma anche in modo totalmente autonomo. In qualsiasi caso, la quantità di energia necessaria per riscaldare l’ambiente sarà minore rispetto ai metodi tradizionali, grazie alla combustione dei trucioli di legno che non necessita di altre fonti di energia.
Chi utilizza un termocamino a pellet potrà beneficiare di un sensibile risparmio sulla bolletta, sia per il consumo di corrente elettrica che per quello del gas, non necessario per il riscaldamento domestico.
Facendo una stima media, il risparmio sui costi di riscaldamento può arrivare al 60% con la legna rispetto al gas e al 40% con il pellet. Inoltre, questo vantaggio economico si riflette anche nell’efficienza energetica complessiva dell’immobile, aumentando il suo valore sul mercato immobiliare.
Sebbene l’investimento iniziale per un termocamino a pellet sia più alto rispetto a una caldaia tradizionale, i vantaggi economici e ambientali a lungo termine ne fanno una scelta intelligente e sostenibile.
Termocamino a pellet: quale scegliere?
Dopo aver visto come funziona un termocamino a pellet ed esaminato i consumi e i vantaggi economici, passiamo a una breve esplorazione dei modelli disponibili.
In commercio esistono diversi tipi di termocamini, che spaziano dalle stufe a pellet classiche ed ermetiche fino ai termocamini canalizzati, che si possono collegare all’impianto di riscaldamento esistente.
A seconda delle esigenze, si può optare anche per stufe a pellet a camino, che uniscono la funzionalità di un moderno sistema di riscaldamento al fascino estetico di un classico focolare domestico. La scelta varia in base alla posizione in cui si intende installarlo e agli spazi da riscaldare.
In questo caso, affidarsi a un esperto per ricevere consigli specifici è la soluzione ideale per assicurarsi di scegliere il modello più adatto alle proprie necessità.